Correre verso le informazioni: i QR-code!

Denso, la compagnia creatrice dei QR-Code

Da diversi anni capita di vedere, acquistando un prodotto oppure anche leggendo un volantino, degli “strani” quadrati bianconeri, puntinati all’interno in una maniera che potrebbe sembrare abbastanza casuale. In realtà c’è ben poco di lasciato al caso nei Quick Response code”(in breve QR-code). I QR-code non son altro che dei codici a barre: normalmente, eravamo già abituati a vederne di classici, formati da linee verticali consecutive con una certa spaziatura fra loro; i codici QR son invece bidimensionali.

Il contenuto di informazioni è decisamente più elevato rispetto a quello di un convenzionale codice a barre, potendo memorizzare informazioni in 2 dimensioni. Il loro nome inglese sta letteralmente per “risposta veloce”, visto che utilizzando un qualunque dispositivo adatto alla lettura, si riesce a ricavare un numero relativamente notevole di informazioni in un tempo istantaneo. A seconda del tipo di dati che si vuole immettere in un quadrato, la capacità di memorizzazione è differente: si passa dai 7089 caratteri numerici ai 4296 caratteri alfanumerici, oppure, se si vogliono scrivere dati generici in binario, la capienza massima è di 2953 byte. Dove hanno avuto origine? Come molte altre novità tecnologiche, anche i QR-code son nati nel lontano Giappone, per opera della compagnia Denso Wave, che si occupa di sistemi integrati e componenti automobilistici.

Inizialmente i codici dovevano servire a tracciare i pezzi che venivano prodotti per la Toyota. Successivamente Denso Wave ha pensato di rilasciare i codici QR sotto licenza libera e con la venuta dei moderni smartphone, tablet e dispositivi portatili di ogni genere, si è intravisto un gran potenziale legato al suo utilizzo. Infatti, in un mondo che corre sempre più velocemente, digitare un indirizzo web molto lungo(con conseguente possibilità di errore!) per cercare, ad esempio, le informazioni su una particolare tratta di un bus, poteva comportare anche di rimanere a piedi ed essere costretti a prendere il successivo! Oltre a questo, la scansione di un QR di un prodotto in un grande magazzino può fornire tutte quelle informazioni che per un motivo o per un altro(motivi di imballaggio, costi di produzione, etc.) sono state omesse sulla confezione dello stesso. Per la creazione di un codice, si possono utilizzare appositi servizi online, solitamente gratuiti e molto intuitivi. Per la lettura, invece, è necessario un programma di tipo QR-reader, abbastanza facile da reperire sul web(e negli “store” dedicati dei vari smartphones) grazie al rilascio delle licenze libere. Leggere un QR-code è una operazione che procede attraverso 4 “fasi”:

  • Inquadratura
  • Cattura
  • Decodifica
  • Visualizzazione dell’informazione

È poi possibile sfruttare la possibilità di inserire loghi all’interno di un QR-code per motivi di marketing. Un ulteriore

Esempio di QR-code

vantaggio è dato dal fatto che, anche graffiato o rovinato, esso potrebbe risultare ancora leggibile grazie all’utilizzo, nella sua generazione, di algoritmi di rilevazione e correzione d’errore. Secondo una statistica sull’utilizzo dei QR-code fornita dal sito www.comscore.com, in Italia, tra Maggio 2012 e Luglio dello stesso anno, il 69% circa delle scansione effettuate è servito a ricercare informazioni riguardanti un prodotto e, la stessa statistica, riporta la percentuale di utilizzatori di smartphone che ha letto dei QR-code al 11,9%, davanti al solo Regno Unito e in aumento di 3,2 punti percentuali rispetto all’anno precedente. Per lasciarvi con un esempio di utilizzo pratico, il sottoscritto, utilizzando il servizio gratuito offerto dal sito http://it.qr-code-generator.com/, ha generato il codice che potete trovare affianco a questo articolo. Per la lettura, potete utilizzare l’App che più vi aggrada a seconda del sistema del vostro smartphone. Personalmente, su piattaforma Android, utilizzo “QR Code Reader”. Buona lettura!

Fabio Romano

Fabio Romano

Nato a Teano nel 1990 nel pieno della calura estiva (11 agosto), attualmente residente a Cellole. Sin da piccolo appassionato di informatica, dopo il conseguimento della maturità scientifica decide di frequentare il Corso di Laurea in Ingegneria Informatica presso l'Università degli Studi "Federico II" di Napoli. Chitarrista nel tempo libero, innamorato della musica in tutti i suoi generi, il suo lettore mp3 riporta una playlist che spazia dai Metallica a Debussy. Attualmente collaboratore di Grado Zero e autore di piccoli scritti autosomministrati.

Condividi
Pubblicato da
Fabio Romano

Articoli recenti

Nobody Wants This – Una Commedia Romantica che Sfida le Convenzioni

Nobody Wants This è una boccata d’aria fresca nel panorama delle commedie romantiche. Perché la…

21 Novembre 2024

Racconto: Nozama – Michele Renzullo

#gradostory Gomito alzato, pistola in pugno. Sguardo fisso all’orizzonte – chiuso. Una flotta di navicelle…

17 Novembre 2024

Lyrics: Somewhere Only We Know, un luogo di complicità

#gradostory Somewhere Only We Know, canzone pubblicata dalla rock band britannica Keane nel 2004, è…

11 Novembre 2024

L’arte di sovvertire le abitudini con le passioni ­– Marco D’Alterio

Condominio Ogni mattina, alle 4.50, l’inquilino dell’interno 6 prepara il caffè in cialda. Dal momento…

10 Novembre 2024

Perché tutti parlano di Sally Rooney

Quest’estate sono entrato in una libreria con la semplice intenzione di dare un’occhiata in giro,…

7 Novembre 2024

Se avessi le spine di un cardo ­– Deborah D’addetta

L’uomo davanti a me s’infila il dito indice nel naso. Avvita, avvita, avvita, fin quando…

27 Ottobre 2024