Pedro Salinas: il sogno e l’amore
Sì, al di là della gente
ti cerco.
Non nel tuo nome, se lo dicono,
non nella tua immagine, se la dipingono.
Al di là, più in là, più oltre.
Al di là di te ti cerco.
Non nel tuo specchio
e nella tua scrittura,
nella tua anima nemmeno.
Di là, più oltre.
Al di là, ancora, più oltre
di me ti cerco. Non sei
ciò che io sento di te.
Non sei
ciò che mi sta palpitando nelle vene,
e non è me.
Al di là, più oltre ti cerco.
[…](Salinas)
Pedro Salinas, esponente di quel periodo aureo della letteratura spagnola del XX secolo, è un autore che concepisce l’amore e la figura della donna in una valenza che può sembrare idealizzata; in realtà non è così: la donna non è intesa come un essere lontano dalla realtà terrena sebbene divenga per l’uomo essenza di salvezza, di vita meravigliosa che lo fa allontanare dalla realtà quotidiana facendogli vivere un sogno o, più precisamente, tramutando in sogno la realtà e non lasciando tale dimensione esclusivamente nel piano onirico o della fantasia; per Salinas, la donna è un essere terreno tal quale all’uomo ma con la straordinaria e meravigliosa capacità di distogliere l’amato dalla quotidianità e fare della sua vita un sogno; la donna può far questo grazie all’amore, e amore e sogno creano, uniti, le condizioni per la felicità.
Il tuo modo d’amare è
Lasciare che io ti ami.
Il sì con cui ti abbandoni
È il silenzio. I tuoi baci
Sono offrirmi le labbra
Perché io le baci.(Salinas)
Si è detto che la natura ontologica della donna è reale e non quindi idealizzata; in ciò Salinas si allontana dal modo d’intendere l’esperienza amorosa di uno dei poeti la cui cifra stilistica intride la poetica di Salinas: Gustavo Adolfo Becquer; con questi Salinas, in particolare riferimento alle raccolte La voce a te dovuta e Ragione d’amore, condivide l’idea per cui la pura essenza dell’esistenza si ritrova tracciata nel rapporto tra uomo e donna, nell’esperienza amorosa vissuta nell’intimo. L’esperienza d’amore diviene totalizzante, quindi, con la differenza che in Becquer la donna è essere sul confine tra reale e ideale. Salinas si inscrive, poi, nell’idea di un altro letterato, Juan Ramon Jimenez; da questi, poeta spagnolo e nobel per la letteratura nel XX secolo, Salinas riprende quell’idea per cui il sogno, tramite l’amore, diviene realtà. La vita è un sogno e il sogno è la vita, si potrebbe dire:
Non respingere i sogni perché sono sogni.
Tutti i sogni possono essere realtà, se il sogno non finisce.
La realtà è un sogno
[…](Salinas)
La concezione di Salinas del sogno – che non pare errato definire metafisica – sembra riprendere da vicino la simile concezione di Jimenez; questi scrive:
Il dormire è come un ponte
Che va dall’oggi al domani.
Dal basso, come un sogno,
scorre l’acqua, scorre l’anima.(Jimenez)
Tutto ciò risulta possibile tramite la meravigliosa forza creatrice che è l’amore:
Lascia colare il tuo bacio
Come una fonte-
Filo fresco nella tazza
Del mio cuore!
Il mio cuore, poi, sognando
Ti restituirà,
doppia, l’acqua del tuo bacio
dal canale del sogno, di sotto la vita.
E l’acqua del tuo bacio
– O nuova aurora della fonte!
Sarà eterna,
perché il mio cuore sarà la sua sorgente.(Jimenez)
La materia non pesa.
Il tuo corpo ed il mio,
Uniti, non sentono mai
Schiavitù, sentono ali.
I baci che tu mi dai
Sono sempre redenzioni:
tu baci verso l’alto,
e qualcosa di me porti alla luce,
costretto prima
nel fondo oscuro.
Lo salvi, lo guardiamo
Per vedere come ascende,
E vola, per l’impulso che gli dai,
Verso il suo paradiso
Dove ci aspetta.
No, non opprime la tua carne
E neppure la terra che calpesti
Né il mio corpo che stringi.
Sento, quando mi abbracci,
che ho tenuto contro il petto
un lieve palpitare,
vicinissimo, di stella,
che viene da un’altra vita.
[…](Salinas)
Un altro aspetto della poetica salinasiana, che condivide con i già citati Becquer e Jimenez, è il ricorrere a immagini proprie della natura che vanno a confondersi con gli amanti, facendo sì che essi diventino quasi natura stessa:
Io di più non posso darti.
Non sono che quello che sono.
Ah, come vorrei essere
sabbia, sole, in estate!
Che tu ti distendessi
riposata a riposare.
Che andando via tu mi lasciassi
il tuo corpo, impronta tenera,
tiepida, indimenticabile.
E che con te se ne andasse
sopra di te, il mio bacio lento[…]
(Salinas)
Quando nell’ombra oscura
Smarrita una voce mormora
Turbando la triste calma
Della mia anima, se dentro
La odo dolce risonare,
Dimmi: è il vento che nei suoi giri
Geme, o i tuoi sospiri
Passando mi parlano d’amore?
[…]
Se nel giorno luminoso
E nell’alta notte oscura,
se in tutto quanto circonda
l’anima che ti desidera
credo sentirti e vederti,
dimmi: tocco e respiro
sognando, oppure in un sospiro
mi dai da bere il tuo alito?(Becquer)
Ecco allora come nella poetica di Pedro Salinas s’intreccino indissolubilmente sogno e amore, confuso uno nel significato dell’altro, uno nell’esistenza dell’altro. E, pare, uno all’altro necessari:
[…]
Scompare solo
Un amore che ha smesso di essere sognato
Fatto materia e che si cerca sulla terra.(Salinas)
Roberta Attanasio