Una delle sessioni parallele di giovedì 17 ha preso in analisi la caricatura e il ruolo determinante che ha nei meccanismi della satira, cioè come viene realizzata, secondo quali pratiche sociali e attraverso quali registri e forme.
A intervenire sull’argomento, i relatori: Luca Ferraro, Daniela De Liso, Marilisa Moccia, Giulia Scuro, Paolo Gervasi.
Il primo intervento, dal titolo “Il sale della satira è il condimento della commedia”. Elementi satirici nel poema eroicomico europeo, di Luca Ferraro ha illustrato la complessità del rapporto che intercorre tra eroicomico e satira. Partendo dalla distinzione che Tassoni delinea tra la sua Secchia rapita, definita “eroicomica” ma dall’evidente impronta satirica, e la Commedia di Dante, definita “eroisatirica”, attraversando Lutrin, The Rape of the Lock¸ fino ad arrivare a Il Giorno e i Paralipomeni della Batracomiomachia, il relatore ha proposto alcune considerazioni sulla satira e il poema eroicomico, in particolare tra il modello tassoniano e l’evoluzione che il genere ha avuto in Europa.
L’intervento di Daniela De Liso, dal titolo “Abbia il vero, o Priapo, il luogo suo: / se gli asini a te sol son dedicati / bisogna dir ch’il mondo d’oggi è tuo”. Le satire di Salvator Rosa e il carnevale del mondo, ha evidenziato la discussa produzione poetica del noto pittore, in particolare le sette Satire, in cui, con toni irriverenti, provocatori ed eversivi, l’autore mette in scena la vita culturale del Seicento italiano.
Nell’intervento dal titolo Balzac peint les français: satira sociale costruzione degli idealtipi ne “Les français peints par eux-mêmes”, Marilisa Moccia ha spiegato come tra il 1840 e il 1842, vennero dati alle stampe nove volumi de “Les français peints par eux-mêmes”, enciclopedia morale del XIX secolo in cui venivano ritratti i tipi umani che popolavano Parigi e la provincia. L’opera, alla cui stesura partecipò anche Balzac, da un lato innesca un meccanismo umoristico che svuota ogni individuo della propria soggettività riducendolo a tipo sociale, dall’altro ha il serio intento di occuparsi e spiegare, a fini pedagogici, i francesi ai francesi.
In particolare, la relatrice, ha analizzato i tratti satirici che emergono dalle voci scritte da Balzac.
Giulia Scuro, con una relazione dal titolo Sull’inversione sessuale: le logiche del riso in alcune riviste francesi del primo ‘900¸ha studiato l’umorismo legato all’omosessualità nei primi decenni del secolo scorso, analizzando alcune riviste illustrate francesi (L’Assiette au beurre¸Le Rire, Gil blas illustré, Fantasio) in particolare in quelle vignette dove il meccanismo umoristico si attuava attraverso il ribaltamento dei ruoli.
L’ultimo intervento, di Paolo Gervasi, dal titolo La cognizione di Priapo. Procedimenti caricaturali in Eros e Priapo di Gadda, propone di leggere il testo gaddiano, scritto nel 1944-45 e pubblicato nel ’67, come una galleria di violente caricature letterarie, tenendo come riferimento le descrizioni deformanti e la varietà di soprannomi con cui Gadda si riferisce a Mussolini. Se il presupposto è che nella rappresentazione del corpo, in particolare il volto, sono iscritti significati psicologici, storici e politici, la deformazione di questo in caricatura finisce col costituire una messa in discussione di questi elementi. E la deformazione stessa un modo per comprendere le caratteristiche nascoste del mondo.
Antonio Esposito
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