Categorie: CulturaLetteratura

Un nuovo inizio: la vita tra speranza e possibilità

Un nuovo inizio è l’esordio letterario di Salvatore Fiorellino, la cui penna – avvezza a scrivere di tematiche filosofiche – si cimenta per la prima volta nella stesura di un romanzo.
Il libro racconta una storia semplice: gli avvenimenti esterni, pochi e concentrati in un tempo brevissimo, sono l’occasione per proporre al lettore un’analisi introspettiva dei personaggi, le cui vicende – soprattutto interiori – sono delineate con chirurgica precisione.

Risulta immediatamente chiaro l’intento dell’autore di analizzare in maniera radicale la condizione umana nella sua complessa struttura, che – certamente – non può essere  ridotta a un cumulo di parole ma si presta a essere indagata attraverso un sapiente gioco di rimandi tra ciò che viene esplicitamente detto e tutto quello che, invece, viene taciuto ma non nascosto.

Leggendo Un nuovo inizio ho pensato a una frase in cui mi sono imbattuta qualche anno fa (non ricordo dove, purtroppo): «Un discorso è fatto in primo luogo di silenzi». Queste  parole, che si sono prepotentemente riaffacciate alla mia memoria, mi hanno aiutata a capire come il senso del romanzo non si esaurisca nei dialoghi tra i personaggi o nelle parti descrittive ma vada ricercato in quei silenzi rivelatori che si incastonano negli snodi strutturali del libro.

L’esordio letterario di Fiorellino offre al lettore uno sguardo attento e coraggioso sulla fragilità e l’imprevedibilità della vita umana che, in un bel passo, l’autore definisce “un interrogativo libero, drammatico, fragile”. E i personaggi che ne sono protagonisti vengono colti e raccontati nel tentativo, non sempre riuscito, di dare una risposta, sia pur imperfetta e parziale, a questo continuo domandare che è l’esistenza umana.

Se dovessi usare un solo aggettivo per descrivere questo romanzo, lo definirei  coraggioso. Proverò a chiarire il senso di questa mia affermazione condue  considerazioni:

  1. l’autore non teme di affrontare, con leggerezza, un tema usurato come quello dei sentimenti, raccontati in maniera totalizzante ed esclusiva: sono loro i veri protagonisti del romanzo, che occupano con prepotenza la scena e con altrettanta prepotenza costringono il lettore a fare i conti con l’ingombrante e necessaria presenza che hanno nella vita di ciascuno;
  2. chi scrive decide di raccontare, con lucida e spietata precisione, i “mostri” che possono abitare la mente dell’uomo e nascondersi nei risvolti più reconditi e inaccessibili di una vita all’apparenza normale.

Questa architettura letteraria trova spazio ed espressione nel racconto di una sola giornata, 24 ore (forse anche meno) in cui la vita di ciascun personaggio subisce un processo di decostruzione che – in alcuni casi – si rivelerà catartico e risolutivo, in altri porterà a compimento un inevitabile naufragio esistenziale.

Perché la scelta di questa impostazione cronologica? Non ne ho capito immediatamente il senso profondo e ho chiesto all’autore di spiegarmene il motivo. La risposta è stata: “perché la vita è sempre un giorno!”, e questo romanzo si fa metafora ed espressione della vita e delle sue contraddizioni, manifeste o latenti.

Nella fenomenologia dei personaggi che abitano il romanzo, la complessità del vivere trova forma e compimento soprattutto nel profilo letterario di Bianca, una giovane ragazza schiacciata dal peso di legami affettivi oppressivi e da un’inadeguatezza del vivere che la spinge a isolarsi dal mondo esterno. È quel male di vivere a cui spesso sono condannate le persone con animo gentile e fragile, il cui sguardo delicato sul mondo si adatta poco e male alla diffusa volgarità con cui molti si approcciano alla realtà esterna. Nel tratteggiare i contorni incerti di questo personaggio la penna di colui che scrive diventa il gesto lieve e delicato di una carezza.

Italo Calvino, in un bel passo del romanzo Se una notte d’inverno un viaggiatore afferma che “scrivere è sempre nascondere qualcosa in modo che poi venga scoperto”. E uno dei punti di forza di Un nuovo inizio è esattamente la capacità di prestarsi a vari livelli di lettura e di svelare al lettore tanti piccoli segreti che si celano non solo tra le righe del libro, ma anche, ed è qui la vera e inaspettata scoperta, nelle pieghe meno visibili dell’animo di colui che legge.

Enza de Lucia

Redazione

Grado Zero è una rivista culturale online, nata dall’incontro di menti giovani. Si occupa di cultura e contemporaneità, con particolare attenzione al mondo della letteratura e del cinema.

Condividi
Pubblicato da
Redazione

Articoli recenti

Nobody Wants This – Una Commedia Romantica che Sfida le Convenzioni

Nobody Wants This è una boccata d’aria fresca nel panorama delle commedie romantiche. Perché la…

21 Novembre 2024

Racconto: Nozama – Michele Renzullo

#gradostory Gomito alzato, pistola in pugno. Sguardo fisso all’orizzonte – chiuso. Una flotta di navicelle…

17 Novembre 2024

Lyrics: Somewhere Only We Know, un luogo di complicità

#gradostory Somewhere Only We Know, canzone pubblicata dalla rock band britannica Keane nel 2004, è…

11 Novembre 2024

L’arte di sovvertire le abitudini con le passioni ­– Marco D’Alterio

Condominio Ogni mattina, alle 4.50, l’inquilino dell’interno 6 prepara il caffè in cialda. Dal momento…

10 Novembre 2024

Perché tutti parlano di Sally Rooney

Quest’estate sono entrato in una libreria con la semplice intenzione di dare un’occhiata in giro,…

7 Novembre 2024

Se avessi le spine di un cardo ­– Deborah D’addetta

L’uomo davanti a me s’infila il dito indice nel naso. Avvita, avvita, avvita, fin quando…

27 Ottobre 2024