Alla serata erano presenti tutti i padrini dell’iniziativa, di questa Napoli Città Libro che vedrà la luce al suo punto culminante a maggio 2018: Alessandro Polidoro, Diego Guida, Rosario Bianco – i tre editori del Comitato Liber@Arte – Maurizio de Giovanni, ed era presente anche la città nella sua veste istituzionale, con il sindaco de Magistris.
In una fase preliminare – prima, cioè, che cominciasse l’evento vero e proprio – sono stati diffusi da Diego Guida, vicepresidente della sezione piccoli editori dell’AIE, alcuni dati. Fra questi sembra rilevante riportare i nuovi dati Istat che vedono un fatturato complessivo in ambito dell’intrattenimento che si avvicina ai cinque miliardi in Italia. I dati riportano 900 milioni per la televisione, 200 per la musica, 700 per i videogames, 600 per il cinema. Ma il dato che più lascia ben sperare è relativo al libro: circa due miliardi e settecentomila.
Dunque uno spiraglio c’è, sebbene il sud resti l’area dove si legge meno e dove si propongono meno iniziative legate all’ambito del libro. Meno, tuttavia, non significa nessuna. Francesco Durante ha infatti sottolineato come non fosse rimasto nulla, fra le manifestazioni legate al libro, alla scomparsa di Galassia Gutenberg. L’area napoletana in particolare era rimasta orfana di una grande fiera. Oggi sono presenti sul territorio numerose iniziative, più piccole o di medio respiro, che potrebbero trovare una sintesi in Napoli Città Libro.
Durante ha fatto pochi ma significativi nomi. Al festival saranno presenti, oltre a Vinicio Capossela, due autrici internazionali: Elif Shafak, scrittrice turca tradotta in più di trenta lingue, e autrice più venduta in Turchia, e Samar Yazbek, autrice siriana, fra le voci più prominenti per la difesa dei diritti umani e delle donne in particolare, che dal 2011 è esule volontaria a Parigi.
Napoli può essere, nelle parole di Durante, dimostrazione che letteratura e vita coesistono in un legame indissolubile, e questo festival può dimostrarlo.
Dato rilevante è la grandiosa affluenza all’evento, che dopo la presentazione del salone si è trasformato in un reading di Maurizio de Giovanni di alcuni passi dai libri del commissario Ricciardi, accompagnato e inframezzato da musica live.
Una serata, insomma, che voleva mostrarsi come una summa e al contempo un’anticipazione di ciò che Napoli Città Libro sarà. Cultura, grandi personalità del mondo editoriale, musica. Per mostrare che dopotutto la cultura non è quella cosa noiosa che tutti sembrano guardare da lontano, ma può essere anche un momento di aggregazione.
Maurizio Vicedomini
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