Dal 6 al 10 dicembre si è tenuta la sedicesima edizione di Più libri più liberi, la fiera nazionale della piccola e media editoria, per la prima volta nella sua nuova sede al Roma convention center – La Nuvola, nota anche come Nuvola di Fuksas, dal nome dell’architetto.
Un primo sguardo alla fiera riguarda quindi senz’altro gli spazi espositivi: corridoi più ampi, maggiore respiro e un’organizzazione degli stand a reticolo con segnaletica più che sufficiente per orientarsi. Meno presente è stata la segnaletica al piano superiore, dove la struttura degli spazi era meno organizzata.
Se nel suo complesso la fiera ha visto ottimi numeri, qualche difetto è stato riscontrato. Abbiamo parlato con molti degli editori presenti, e le lamentele riguardavano soprattutto l’inadeguatezza degli spazi di ristoro, l’assenza di panchine che potessero permettere ai visitatori di riposarsi lungo intere giornate di cammino fra gli stand, e soprattutto l’organizzazione confusionaria della gestione ingressi.
A queste lamentele si aggiunge una propria dei lettori, che hanno spesso lamentato la scarsa presenza di POS negli stand, coniugata all’assenza di bancomat all’interno della struttura. Dal momento che non era possibile uscire e rientrare, questo ha comportato la necessità di portare tutto il contante da casa, impedendo spesso acquisti dettati dall’istinto.
Al di là di questi aspetti, l’affluenza è stata ottima sin dal primo giorno, soprattutto grazie alla presenza di scolaresche. Numeri di visitatori che hanno raggiunto il loro picco – come ci si aspettava – nel ponte dell’Immacolata. Si parla di un’edizione da record, con oltre 100.000 visitatori totali e un incremento delle vendite importante rispetto alla quindicesima edizione. Moltissimi eventi hanno registrato presenze impressionanti, e non solo agli incontri dove questo successo era preventivato – come per la presenza di Luis Sepulveda, Paul Beatty, Roberto Saviano – ma anche a molti eventi e dibattiti sulla scrittura, l’approccio editoriale al testo, l’editing, e non per ultimo le presentazioni e le discussioni su libri.
Come sempre, a Più libri più liberi sono stati diffusi i dati dell’AIE-Istat sull’ultimo anno. Si nota un miglioramento sia dal punto di vista della produzione che della quota di mercato per la piccola e media editoria (che conta – stando alle stime – oltre 4700 editori). Non si tratta di una crescita dirompente, ma un leggero segnale di ripresa.
Rispetto alla media del settore, i dati indicano che la piccola e media editoria (cioè gli editori che fatturano a prezzo di copertina meno di 13 milioni di euro l’anno) ha risultati in linea con la media del settore, se non leggermente superiori. L’analisi è trasversale all’impiego e all’investimento nelle nuove tecnologie e negli strumenti di comunicazione.
Tirando le somme, quest’edizione di Più libri più liberi è stata una buona prima prova per la nuova sede, e il pubblico ha dimostrato grande interesse. La speranza è che per la diciassettesima edizione si ponga rimedio a quei pochi difetti, così da rendere più funzionale e piacevole la frequentazione della fiera romana.
Maurizio Vicedomini
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