Di numeri, passione e persone. Un editoriale
Il bello di essere direttore editoriale di Grado Zero è che non devo ricevere l’approvazione di nessuno per pubblicare un articolo. Per questa ragione – permettetemi – comincerò quest’editoriale nel modo più noioso che la mia mente possa immaginare. Con dei numeri.
51.500. È il numero di visite di quest’anno. Che significa un incremento del 65% rispetto all’anno precedente.
3044. È il numero di lettori che ci seguono su Facebook. Che significa un incremento del 48% rispetto all’anno precedente.
173. È il numero di articoli che abbiamo pubblicato quest’anno. Che significa un incremento del 44% rispetto all’anno precedente.
20. È il numero di redattori di Grado Zero. Che significa un incremento del 66% rispetto all’anno precedente.
Sono solo numeri, e i numeri sono freddi, i numeri non parlano alle persone. Ma questi numeri sono un riassunto molto efficace di come quest’anno Grado Zero sia cresciuto, di come l’interesse verso ciò che stiamo facendo sia aumentato e dei risultati che siamo riusciti a portare a casa. Questi numeri ci raccontano e raccontano gli sforzi e la passione che abbiamo riversato in Grado Zero. Perché il 2017 è stato l’anno delle rubriche su Facebook, di bei progetti come #00GreatBooks e #00GreatsFilms sulle grandi opere del nuovo millennio.
Ma soprattutto il 2017 è stato l’anno in cui è rimasto tutto com’era all’inizio. In cui abbiamo continuato nel nostro intento di fare cultura gratuita per tutti senza alcun guadagno, circondati solo da coloro che hanno deciso di investire il proprio tempo in una prospettiva e non in un ricavo economico. E questo è tanto più importante oggi, in questo 2017, quando il lavoro scarseggia, quando ogni nostra energia dovrebbe essere rivolta a una sopravvivenza sociale – quando non esistenziale.
Probabilmente ci si aspetta – da un editoriale di fine anno – una sorta di discorso da Presidente della Repubblica ai lettori di Grado Zero. Ma credo fortemente che tutti insieme abbiamo cominciato quel discorso il 20 settembre 2014 e che lo stiamo portando avanti di giorno in giorno, di articolo in articolo, e con i commenti, con le mail, i messaggi privati. Con i confronti e i contatti con le realtà editoriali, con le fiere, con le persone.
Aver fondato questo poliedro che è Grado Zero mi rende orgoglioso. E se quando abbiamo cominciato eravamo quasi tutti studenti, oggi – dopo tre anni e qualche mese – siamo cresciuti. Fra i nomi che posso vantare di aver avuto nella mia redazione c’è chi ha fatto il suo percorso ed è ora direttore editoriale in una casa editrice. C’è chi ha vinto un dottorato, chi insegna, chi ha un contratto con un agente letterario, chi ha pubblicato un libro, chi ha ottenuto un riconoscimento letterario dalla stampa estera. Io – fortunatamente – sono ancora un signor nessuno, e da questa posizione privilegiata posso guardare a chi ho intorno e vedere parola dopo parola, atto dopo atto, quanto siamo cresciuti lavorando insieme, confrontandoci, ragionando.
E se queste sono le prospettive, dopo tanti numeri e parole, allora vale la pena guardare al 2018 con la speranza che sia un anno in cui si possa ancora migliorare, in cui ci si possa realizzare da soli e tutti insieme, in cui si possa crescere ogni giorno sorreggendoci l’un l’altro, con i complimenti e le critiche, con il lavoro al massimo delle nostre capacità.
Tanti auguri a voi tutti. Qualche momento per bere un po’ di spumante e festeggiare. Ma domani – siatene certi – si ricomincia.
Maurizio Vicedomini