Il concetto di res nullius, che significa letteralmente cosa di nessuno, si può desumere dall’articolo 923 del codice civile: «Le cose mobili che non sono proprietà di alcuno si acquistano con l’occupazione.»
Sebbene sia propriamente un concetto giuridico, esso è stato utilizzato come forza motrice di numerosi romanzi. Tra questi possono essere citati la Masseria delle Allodole, di Antonia Arslan, e Il pipistrello, romanzo d’esordio del celebre Jo Nesbo.
È riconosciuto come genocidio da soli 29 paesi nel mondo, tra cui l’Italia. Eppure come non considerare tale un massacro, pianificato, di più di un milione di uomini? Misteri della geopolitica internazionale.
Qual è stata la ratio di tale follia umana? Ce lo spiega l’autrice, nipote di sopravvissuti. I turchi consideravano gli armeni come res nullius, ossia come oggetti sul quale era lecito compiere qualsiasi nefandezza. Tra questi spicca il massacro, descritto con vivido orrore, nella masseria del capofamiglia della storia.
Solo le donne vennero risparmiate, per il semplice fatto che dovevano essere utilizzate come res nullius da occupare ogni notte, stuprandole.
Più strano che un concetto del genere filtri in un thriller. Solo di primo acchito, perché il romanzo di Nesbo descrive con vivida chiarezza la città di Sydney, nonché le contraddizioni razziste che albergano in una delle città più tolleranti e meticce al mondo.
Cos’è che spinge Toowoomba a uccidere donne bianche senza figli? Il contrappasso. Far scontare quello che i colonizzatori anglosassoni fecero subire ai suoi antenati aborigeni. In particolare, gli inglesi invasero, depredarono e scacciarono gli autoctoni dalle loro terre, sublimando il concetto di res nullius a chiave di volta per insediarsi in terre abitate ma non coltivate. Gli aborigeni, infatti, erano popolazioni disinteressate all’agricoltura.
Come vendicare meglio il proprio popolo se non stuprando e uccidendo le donne bianche? Esse sono res nullius, in quanto ancora non coltivate da nessun uomo.
Il concetto di res nullius non è stato semplicemente foriero di molteplici crimini posti in essere nel corso della storia dell’umanità. Esso può essere anche utilizzato come movente e motore di un thriller che ha riscosso un successo planetario, consacrando Nesbo nell’olimpo dei grandi narratori del nuovo millennio.
C’è da sperare che un concetto così pericoloso, se legato all’essere umano, sia ormai relegato solo nella mente di un grande scrittore, e di un ottimo romanzo.
Michel Simion
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