Dreamer è una delle canzoni più orecchiabili e più famose di Ozzy Osbourne, rockstar britannica che, dopo il successo con la band dei Black Sabbath, ha proseguito con una carriera da solista nella musica heavy metal.
Dreamer, ovvero “sognatore”, è colui che ha un’attitudine all’ottimismo, che sogna giorni migliori (I’m just a dreamer, who dreams of better days) e che spera che ognuno possa trovare la serenità (If only we could all just find serenity).
Il testo di questa canzone è un apparente inno alle buone intenzioni a favore della pace, dell’armonia, un invito a preservare il mondo. La terra in cui viviamo è “madre” (Mother Earth) e l’auspicio è che l’umanità smetta di abusarne (Hoping that mankind will stop abusing her) cominciando piuttosto a prendersene cura, tanto da offrire un posto migliore a chi viene dopo (A better place for those who will come after us).
Alla prospettiva macroscopica di una serenità globale e continuata nel tempo, come la preoccupazione verso l’umanità intera e i posteri, se ne oppone una microscopica che ha per protagonisti solo due persone o entità: After all there’s only just the two of us (“dopotutto, ci siamo solo noi due”).
È un passaggio veloce della canzone, quasi impercettibile. Ma chi sono questi due? Una coppia? La voce narrante e la persona amata? Il padre e il figlio? Il figlio e il padre? Il narratore e la Madre Terra? E chi sta lottando per le proprie vite (we are still fighting for our lives), tutta l’umanità o solo le due persone alle quali si fa riferimento nel breve passaggio? Ma soprattutto, di che lotta si tratta?
La verità è che è impossibile definire l’interlocutore privilegiato indicato nella canzone, tuttavia si può tranquillamente concludere che il testo non si rivolge a tutta l’umanità, come potrebbe bonariamente sembrare dati i temi di globale interesse, ma si rivolge soltanto a un narratario specifico.
Non tanto il fine, dunque, quanto la natura di questa lotta è interessante. Il fine si sa perché è stato ripetuto più volte: un mondo più sereno, senza rabbia, odio e bigottismo (When will all this anger, hate and bigotry be gone?). La polarizzazione tra bene e male sembra dunque scontata alle orecchie dell’ascoltatore, che penserebbe naturalmente al bene come il giusto proposito che la canzone ha per oggetto e fine.
Aggiungiamo ora qualche elemento al contesto. La canzone offre dei temi per i quali è facile simpatizzare, perché chiunque ammetterebbe che la serenità, il rispetto del pianeta e il bene in generale siano delle finalità da perseguire, o per lo meno da auspicare.
Il bene trova, così, nel testo una definizione abbastanza vaga ma tutto sommato percepibile e condivisibile nella sua superficialità. Lo stesso dicasi per il male, che viene indicato con una terna di sostantivi: rabbia, odio e bigottismo.
A questo punto entra in scena la religione. Dice il testo: “Il tuo potere più alto [inteso come la tua divinità, ciò in cui hai fede] può essere Dio o Gesù Cristo, ma a me non me ne importa nulla / […] Io sto vivendo in un sogno di fantasia” (Your higher power may be God or Jesus Christ / It doesn’t really matter much to me / […] I’m living in a dream of fantasy).
Questi pochi versi sono una vera e propria rinnegazione del credo: tu credi in Cristo, io no; tu credi in Dio, io vivo in un mondo di fantasia. Si noti che la canzone non assurge a manifesto ateistico ma si pone come testimonianza del rigetto di Cristo quale divinità a cui dedicare il proprio culto e al quale si preferisce invece un mondo sognato e plasmato dalla fantasia secondo le proprie esigenze.
Ozzy Osbourne, già soprannominato “principe delle tenebre” (prince of darkness), ed ex leader dei Back Sabbath (che significa “messa nera”), una band apertamente ispirata all’occultismo e al satanismo, ribadisce nella canzone Dreamer la sua posizione di devoto dell’oscurità, dichiarando apertamente quale sia l’autorità spirituale che non vuole servire in questo mondo.
Giuseppe Raudino
Gazing through the window at the world outside
Wondering will Mother Earth survive
Hoping that mankind will stop abusing her, sometime
After all there’s only just the two of us
And here we are still fighting for our lives
Watching all of history repeat itself, time after time
I’m just a dreamer, I dream my life away
I’m just a dreamer, who dreams of better days
I watch the sun go down like everyone of us
I’m hoping that the dawn will bring a sign
A better place for those who will come after us, this time
I’m just a dreamer, I dream my life away oh yeah
I’m just a dreamer, who dreams of better days
Your higher power may be God or Jesus Christ
It doesn’t really matter much to me
Without each others help there ain’t no hope for us
I’m living in a dream of fantasy, oh yeah yeah yeah!
If only we could all just find serenity
It would be nice if we could live as one
When will all this anger, hate and bigotry be gone?
I’m just a dreamer, I dream my life away (today)
I’m just a dreamer, who dreams of better days (okay)
I’m just a dreamer, who’s searching for the way (today)
I’m just a dreamer, dreaming my life away (oh yeah yeah yeah)
Source: LyricFind
Songwriters: Mick Jones / Ozzy Osbourne / Marti Frederiksen
Dreamer lyrics © Sony/ATV Music Publishing LLC, Universal Music Publishing Group
Nobody Wants This è una boccata d’aria fresca nel panorama delle commedie romantiche. Perché la…
#gradostory Gomito alzato, pistola in pugno. Sguardo fisso all’orizzonte – chiuso. Una flotta di navicelle…
#gradostory Somewhere Only We Know, canzone pubblicata dalla rock band britannica Keane nel 2004, è…
Condominio Ogni mattina, alle 4.50, l’inquilino dell’interno 6 prepara il caffè in cialda. Dal momento…
Quest’estate sono entrato in una libreria con la semplice intenzione di dare un’occhiata in giro,…
L’uomo davanti a me s’infila il dito indice nel naso. Avvita, avvita, avvita, fin quando…