Racconto Milleuno
Call
«Pronto?»
«Pronto, buongiorno. È il signor Severi?»
«Sì, sono io. Con chi parlo?»
«Salve signor Severi, la chiamo per informarla che il concorso a cui aveva partecipato per la vincita di un depuratore dell’acqua è andato a buon fine.»
«No, guardi. Io non ho partecipato a nessun concorso.»
«Ma sì, glielo confermo. Lei ha partecipato e ha vinto!»
«No guardi, io non ho partecipato proprio a un bel nulla. Voi piuttosto, come fate ad avere il mio numero di telefono?»
«Ma è chiaro: perché ce lo ha comunicato lei quando ha partecipato al concorso!»
«Impossibile! Si sta sbagliando.»
«E come faccio ad avere il suo numero? Ci ha pensato?»
«Beh, perché qualche maledetta compagnia telefonica si è venduta i miei dati, ecco come!»
«Suvvia, signor Severi, crede davvero a queste teorie complottiste? Che ce ne faremmo dei vostri numeri, ci ha mai pensato?»
«No, cioè, io sono sicuro…»
«Signor Severi, la prego. Non ce ne facciamo nulla di questi benedetti numeri. Pensate che vi chiamiamo così, tanto per farci sbattere il telefono in faccia? Quale sarebbe l’utilità della cosa?»
«Beh, messa in questi termini…»
«Ecco, appunto. Che poi guardi, a credere a queste cose poi ci si fa prendere la mano. Per esempio, mi dica: lei crede alle scie chimiche?»
«No, però è indubbio che ultimamente si vedono molte più scie nei cieli e qualche domanda dovremmo pure farcela. Considerati anche gli ultimi eventi climatici. Ora io non dico sia così, però certo, dei dubbi sorgono.»
«Come sospettavo. E dei vaccini, cosa ne pensa?»
«Allora guardi, io sono pienamente vaccinato e credo nella scienza. Però certo si è fatto in fretta a trovare questa cura. Tutto qui, non voglio dire altro perché non sono mica uno scienziato.»
«No, infatti. Però riconosce che sono stati utili a fermare la pandemia.»
«Certo, certo, su questo sono d’accordo con lei. Però anche questa pandemia…»
«Anche questa pandemia cosa, signor Severi?»
«Suvvia, vogliamo davvero berci la storia del pipistrello? Ora io posso anche capire i topi, quelli si annidano dovunque, e portano malattie. Una cosa vecchia come il mondo. Ma lei quanti pipistrelli ha visto nella sua vita?»
«Ma guardi, non credo che la cosa abbia importanza.»
«Ce l’ha, ce l’ha. Mi ascolti, non è che forse eravamo diventati un po’ troppi e la cosa iniziava a pesare?»
«Ma signor Severi, guardi che i morti causati dal Covid non possono giustificare quanto lei sostiene. Non siamo neanche lontanamente vicini a una percentuale di defunti che possa avallare in qualche modo la sua tesi.»
«Vabbè, vabbè. Da qualche parte si doveva pure cominciare. Non mi stupirei che in futuro ce ne saranno altri di questi virus. Dico solo questo.»
«Ma per forza sarà così. Cioè è dimostrato che sarà così. È frutto dei cambiamenti antropogenici.»
«Non so che significa, mi scusi.»
«Ah sì, mi perdoni. È che sono laureata in sociologia e a volte mi faccio prendere la mano. Diciamo i cambiamenti all’ecosistema determinati dalle azione umane.»
«Ah, ok. Comunque io ho settant’anni e di virus non ne ho mai visti. Adesso virus di qua, virus di là. Qualcosa non quadra.»
«Va bene signor Severi. Ritorniamo a noi. Il concorso a cui ha partecipato…»
«Io non ho partecipato a nulla.»
«Ma scusi, lei crede a tutto quello che sente, e a quello che le dico io no?»
«Ehm… ma no, si calmi. Non volevo offenderla. E che io proprio non me lo ricordo. Quando avrei partecipato?»
«Uhm… febbraio 2021? Sì, sì, guardi, ho digitato nel sistema e dice febbraio 2021.»
«Ecco, vede? Avevo ragione io.»
«In che senso?»
«Io a febbraio 2021 non posso avere partecipato. Ero ricoverato.»
«Oh, mi dispiace. Una cosa seria?»
«Guardi stavo proprio morendo. Anzi per 70 secondi sono proprio morto. Un infarto durante una piccola operazione, una cosetta, un’ernia. Meno male che hanno agito tempestivamente.»
«Ah, e quanto è stato ricoverato?»
«Un mese. Dal 5 febbraio al 5 marzo.»
«Ma appunto, vede? Qui il computer dice che ha partecipato il 4 febbraio.»
«Sì, come no! Giusto giusto il 4 febbraio.»
«Senta, ho le prove qua davanti a me. Se vuole gliele mando. Ma non è che per caso quello che ha avuto le ha causato perdite di memoria?»
«Oddio, no, non credo.»
«Non crede o ne è sicuro?»
«Non lo so al 100%. Certo qualcosa di tanto in tanto me la scordo.»
«Vede che ho ragione io? Signor Severi, noi siamo una società seria. Le sembro rumena o albanese forse?»
«No no. Molto italiana.»
«Ecco. Qui voglio solo comunicarle la vittoria di un depuratore. Che poi l’acqua depurata fa pure bene al cuore.»
«Ah sì, questo è vero. Da bambino bevevo solo acqua di fonte su in montagna e stavo benissimo. Ero forte come un toro.»
«Non ne ho dubbi, la sento la sua voce vigorosa. Dunque, procediamo con la vincita?»
«Ehm, ok. Ma cosa devo fare?»
«Assolutamente niente! Lei è il fortunato vincitore di un depuratore del valore di 399 euro. Congratulazioni! I nostri sistemi di filtraggio sono all’avanguardia e non richiedono alcuna manutenzione o assistenza. Nonostante questo, il suo depuratore è in garanzia per due anni, inclusa nel premio. Un nostro tecnico verrà a installarle il tutto, sempre secondo la sua disponibilità.»
«Va bene allora. Grazie, che le devo dire.»
«Grazie a lei per aver partecipato. Solo un piccolo dettaglio.»
«Mi dica.»
«Per spedirle il depuratore è necessario che lei anticipi una piccola somma. Pochissimo, ma vede, spediamo con posta assicurata e le spedizioni non sono comprese nel premio.»
«E quanto verrebbe a costarmi questa spedizione?»
«Una sciocchezza guardi, appena 49.99 euro.»
«Ah, non poco direi.»
«Beh, è un depuratore grande.»
«E va bene, ok. È possibile pagare in contrassegno?»
«Solo carta di credito, mi dispiace. Mi detta il numero?»
«Ah, così subito?»
«E che vogliamo aspettare, signor Severi?»
«Ha ragione pure lei. Va bene prendo la carta e gliela detto. Il tempo di mettermi gli occhiali.»
«Faccia con comodo. E vedrà, lei ci ringrazierà. D’ora in poi berrà solo acqua purissima. Lei è proprio un uomo fortunato.»
Stefania Coco Scalisi nasce a Catania, ma presto sente forte il fascino di luoghi
lontani. Laureata in Relazioni internazionali, ha vissuto a Firenze, Milano e poi
Ginevra, L’Aia, Londra, Washington e Tel Aviv. Dopo tanto vagare, approda a
Bologna dove vive e lavora. Ha pubblicato racconti per A4, Rivista Blam, Smezziamo e
Pastrengo. Nel 2019 ha pubblicato il suo primo romanzo, La Democrazia della Felicità (Ed.
Scatole Parlanti).
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