Editor: come riconoscere un professionista
Come in ogni ambito, anche nel mondo degli editor ci sono professionisti seri – che lavorano in proprio, in agenzie o case editrici – e improvvisati che non sono davvero capaci di valutare le modifiche da apportare a un testo.
Uno scrittore che crede nel proprio libro può non essere in grado di capire quale tipologia di editor si trova davanti. Ce ne sono tanti: come fare per riconoscere quelli seri?
Vediamo quattro aspetti da tenere in considerazione.
Competenza superficiale
Un primo modo per rendersi conto dell’effettiva preparazione di un editor è osservare il modo in cui presenta il proprio lavoro.
Il costo di un editing dipende dalle cartelle editoriali. La cartella editoriale standard è formata da 1800 caratteri spazi inclusi (sebbene sia in fase di affermazione la cartella di 2000). Se un editor vi propone un prezzo a pagina, cominciate pure a storcere il naso.
Allo stesso modo, un impaginatore non dovrebbe mai proporvi di lavorarci in Microsoft Word, quando esistono programmi dedicati come Adobe Indesign e QuarkXpress.
Prezzo
C’è un vecchio adagio che recita: il risparmio non è mai guadagno.
Ogni professionista può – in base alle proprie idee o a particolari condizioni – impostare il proprio tariffario come meglio crede. È però necessario segnalare che un prezzo troppo basso – facciamo: 1,00€ o 2,00€ a cartella editoriale – non è di solito indice di qualità del servizio. È così ovunque: si paga di meno e si ottiene di meno.
Vale la pena ricordarlo: ci sono eccezioni. Ma prezzi inferiori ai 3,00€ a cartella devono accendere una lampadina d’allarme nella vostra mente.
Refusi
Il sito web, la pagina o le mail con cui il professionista si propone sono il suo biglietto da visita digitale.
Se le pagine più importanti – magari proprio quelle che vi illustrano i servizi editoriali – presentano numerosi refusi, forse è il caso di lasciar perdere e passare oltre.
Se un editor non è capace di curare a fondo la propria pagina, perché dovrebbe esserlo con il vostro libro?
Editing di prova
Nonostante tutto, il miglior modo per valutare le capacità di un editor è vedere come lavora. Molti editor mettono a disposizione un breve editing di prova – anche una cartella o meno – per far toccare con mano al potenziale cliente il tipo di intervento che sarà svolto sul testo.
Un editing di prova ben fatto contiene molti commenti, necessari all’autore per capire il motivo delle segnalazioni, e dimostrare che non si tratta di interventi di gusto personale.
Insomma: trovare un editor che soddisfi davvero i nostri bisogni non è semplice. Anche quando ne troviamo uno competente, a volte non scatta la scintilla, non c’è sintonia, non apprezziamo il suo atteggiamento sul lavoro.
Eppure, l’editing resta un intervento fondamentale per qualsiasi libro. Forse con questi piccoli consigli sarà più semplice individuare un professionista serio con cui lavorare.
Se vuoi testare anche il nostro editing, contattaci. Ti offriremo una prova gratuita. Oppure esplora i nostri servizi editoriali e redazionali. Magari c’è proprio quello che fa al caso tuo.
Maurizio Vicedomini